Nasce a notte inoltrata partorita da un dolce cesario e si sconquassa alle prime luci del pomeriggio sotto un alba che tramonta di fronte alla penichella l'inno alla vita dei Mustang.
Un
safari nelle viuzze del subcòncio che ci psicanalizza davanti ad una
cassa di birra ano-flettica, versi al cardioplasmon e omicidi
immaginari.
É
la Morte figli miei, bimbe belle e bimbi al chilo.
Da
cui nessuno uscirà vivo.
In
una serata ghiacciata come un Calippo la band performa le basi di
questa canzone tra sigarette a slappo, stufa a(lla canna del) gas e
pisciate libere e sintoniche con l'ambiente circo-e-stante.
Funziona.
Poi
nei tempi a venire migliorazza l'impostazione pentagrammica ma ad
oggi non vi è dato di sapere perchè le star fanno così e anche noi
orquindi e bona l'è.
Sublime
la regia di Martino Scortese che stadycamera abbestia palesemente
sotto l'effetto di sostanze psicotrope con un audio mixato
direttamente sotto le bombe di Gaza quand'è giornataccia.
Nel linkazzo qua sotto, clikkandovelo, la potrete sentire, vedere, giudicare e sputarci pure sopra.
Che per noi uomini del futuro in questo presente incinto e che origlia prostituto nel passato, credestevici, fa uguà.
http://www.youtube.com/watch?v=5kozVH1xWOI
Nessun commento:
Posta un commento